Intervista al Sindaco di Grottammare Enrico Piergallini
Pubblichiamo l’intervista integrale al Sindaco di Grottammare, Enrico Piergallini
Sindaco Siamo al giro di boa del secondo mandato da Sindaco: è soddisfatto del lavoro della sua giunta?
Molto soddisfatto. Non solo della giunta, anche di tutti i consiglieri delegati che di fatto lavorano come assessori. Una squadra di persone generose, competenti e oneste, che tra l’altro – è giusto ricordarlo – hanno rinunciato come me alla riduzione di oltre il 30% dello stipendio previsto dalla legge per sostenere il bilancio comunale. Pensa che a fine mandato il Sindaco, la giunta e il Presidente del Consiglio comunale avranno fatto risparmiare ai cittadini oltre 170.000 euro in cinque anni, che si raddoppiano a 340.000 per due mandati: praticamente un’opera pubblica.
Ci sono dei grandi temi che sono rimasti in sospeso e tra questi sicuramente la scuola è stato un vero problema a livello comunale. Prima la promessa per anni di un nuovo polo scolastico per zona ascolani, nel 2011 la posa della prima pietra con lo “Scrigno della Memoria”, poi invece tutto si è fermato. Inoltre, il disagio della scuola Speranza per il prolungamento dei lavori. Cosa si sente di dire a riguardo?
Purtroppo non sempre le cose filano per il verso giusto. Come si dice: non sbaglia solo chi non fa. Il polo scolastico non si è realizzato perché il privato che aveva vinto il bando pubblico di gara non ha onorato l’impegno preso. Il contenzioso dura ancora oggi. E i tempi sono cambiati. Le risorse disponibili, pubbliche e private, non sono più quelle di un decennio fa. Ne siamo assolutamente consapevoli: non a caso nell’ultimo programma elettorale non abbiamo inserito quest’opera.
Il mio compito ora è difendere quell’ area: fino ad ora abbiamo rifiutato molte proposte di trasformazione urbanistica che volevano costruirci delle palazzine. Vogliamo al contrario lasciare libero quello spazio, fare di esso una lavagna su cui potranno disegnare i loro sogni le amministrazioni che verranno. Se avranno le risorse, potranno realizzare il grande progetto del polo.
Il cantiere della Scuola Speranza non è stato semplice, per usare un eufemismo… oggi però la nostra scuola più antica ha un nuovo tetto in legno leggero e antisismico. Da genitore e da sindaco preferisco che il cantiere sia durato un anno più del previsto, piuttosto che pensare i nostri ragazzi, ogni giorno, dentro una struttura con un vecchio tetto in cemento che avrebbe potuto schiacciarli durante una scossa.
Insieme all’allora Sindaco Merli per l’occasione del nuovo polo scolastico era stato sotterrato lo “Scrigno della Memoria”, un forziere contenente le lettere dei bambini delle elementari che doveva essere aperto dopo cinquant’anni. Che fine ha fatto?
Fai bene a ricordarlo! Questa curiosa “Capsula della memoria” è gelosamente custodita nell’archivio storico. Si dovrà aprire nel 2061, non so se potrò assistere alla cerimonia… sarà un momento emozionante per la città. Quando i lavori del secondo cantiere della Scuola Speranza saranno completati, posizioneremo lo scrigno nell’atrio d’ingresso.
Grottammare alla fine non ha avuto la sua grande opera. La proprietà del terreno vicino alla piscina comunale è ancora in mano della Fondazione Carisap, che l’ha ricevuta in donazione dal comune a fronte della realizzazione dell’opera, oppure è tornata nelle mani della comunità?
Non mettere il dito nella piaga… purtroppo l’organo di indirizzo della Fondazione, ormai quattro anni fa, ha deciso di non realizzare A.N.I.M.A. Loro erano i finanziatori e quindi a loro spettava la decisione. L’area è ancora di proprietà della Fondazione, ma oggi ne abbiamo la disponibilità, possiamo cioè usarla per un eventuale progetto a beneficio della comunità. La Fondazione con grande generosità ci ha concesso questa disponibilità a primavera, durante il lockdown, quando la Regione Marche, di fronte all’aumento dei contagi e dei morti, stava pianificando la costruzione di un ospedale da campo e aveva chiesto alla nostra città l’uso di quell’area strategica. Poi la Regione scelse l’area vicino allo stadio di San Benedetto del Tronto e per fortuna l’ospedale da campo non fu necessario (e speriamo che non sia nei prossimi mesi).
Ormai da anni il polo sportivo Sportland, situato vicino alla foce del fiume Tesino è abbandonato. Lo stato di incuria è sotto gli occhi di tutti. Il comune ha ottenuto il finanziamento a tasso zero al Credito Sportivo per l’intero valore di progetto, ovvero 490 mila euro. Abbiamo visto che recentemente c’è stato uno studio di oltre 25.000€ per farlo tornare funzionante. Si sente di fare una promessa ai cittadini sul suo ripristino alla funzionalità?
I passaggi che hai ricordato sono serviti proprio a questo: tentare di riaprire il Centro Sportivo Tesino Nord. Questo è il suo nome corretto: “Sportland” infatti è il nome della società che non è stata in grado di gestirlo e lo ha ridotto in questo stato. I 25.000 euro a cui fai riferimento non sono stati destinati per un semplice studio: sono le risorse necessarie per l’incarico che prevede la redazione del progetto esecutivo, la direzione dei lavori del cantiere, il coordinamento della sicurezza e le spese per gli accatastamenti. Spero di poter tagliare il nastro prima della fine del mandato. La mia cautela è d’obbligo: nell’Italia delle carte, degli intoppi burocratici e dei calvari amministrativi le buone intenzioni e l’operosità purtroppo non bastano più…
In centro con la chiusura del Parchetto delle scuole elementari, ormai da anni i bambini giocavano nelle piazze, fino all’arrivo della sua ordinanza che ha vietato il gioco in quelle principali. Molti bambini giocano, per il pericolo della vicina statale e dunque probabilmente non in sicurezza, nella Piazza San Pio V. A Grottammare ci sono spazi dove poter far giocare i bambini gratuitamente?
Una volta passata l’emergenza Coronavirus, oltre ai divieti, avete pensato di dare ai bambini un’alternativa?
Per tornare a giocare nel parchetto comunale bisognerà avere ancora un po’ di pazienza. Partirà nei prossimi mesi il secondo cantiere per consolidare i solai della scuola Speranza. Occorreranno altri due anni circa, al termine dei quali il nostro storico edificio – costruito nel 1912 – sarà adeguato sismicamente e potrà essere fruito in sicurezza dalle future generazioni. Un investimento complessivo di quasi due milioni di euro, finanziati dal governo, per il quale vale la pena di sostenere qualche piccolo sacrificio.
Per giocare, durante il giorno, fuori dalla stagione balneare i nostri ragazzi hanno chilometri di spiagge libere, all’aperto, lontani dal traffico in piena sicurezza. C’è anche, come hai ricordato, la Piazza San Pio V, ma c’è anche piazza Capponi, la piazza coperta che si trova nel complesso sportivo dell’ex Ferriera. Ma attenzione: chiedo a tutti i ragazzi di essere responsabili. Questa estate sono giunte ai vigili urbani e ai carabinieri decine di segnalazioni per gli schiamazzi, anche notturni. Lo capisco: durante una partitella tra amici, quando la competizione si accende, è difficile contenere l’entusiasmo. Ma è necessario scalmanarsi un po’ meno… alcuni residenti mi hanno già chiesto di estendere il divieto del gioco anche lì.
I sindaci solitamente alla fine del loro secondo mandato hanno avuto sempre un ruolo centrale nel mantenere l’unità del gruppo e nel determinare la scelta del proprio successore. Voci di corridoio parlano di lotte intestine sempre più forti tra Rifondazione Comunista unito ad un nutrito gruppo di consiglieri comunali della società civile che vorrebbe esprimere come proprio candidato Lorenzo Rossi e il resto della maggioranza, tra cui Italia Viva, che preferirebbe l’attuale vice Sindaco in quota Partito Democratico, Alessandro Rocchi. Dopo quasi 30 anni c’è un rischio di spaccatura del gruppo? Come avverrà la scelta?
Sai, il “Totosindaco” e il “Totocandidati” appassiona sempre molto e diventa un argomento di conversazione talvolta completamente svincolato dalla realtà dei fatti. A due anni e mezzo dalle prossime elezioni ogni ragionamento su chi sarà il prossimo candidato ha la stessa concretezza dell’astrologia. Non lo sceglierò io, lo sceglierà come sempre ha fatto l’assemblea del Movimento Solidarietà e Partecipazione. Lorenzo e Alessandro sono uomini straordinari, bravi amministratori, risorse preziose per la comunità. Per fortuna il Movimento dispone di loro e di altri uomini e donne come ventaglio di opzioni per scegliere il candidato che più di tutti gli altri avrà il desiderio, la forza e lo spirito di sacrificio necessari per fare il Sindaco, un impegno che, se fatto come deve essere fatto, ti succhia tutto il sangue nelle vene. Le voci di corridoio, come le hai giustamente definite, sono semplicemente “voci di corridoio”. E tu sai che nei corridoi girano molti spifferi, spesso fatti entrare volutamente da altri per sparigliare le carte. La verità è che il Movimento è unito ed è resistente a qualsiasi tentativo proveniente dall’esterno confezionato ad arte per dividerlo.
Quali sono le migliori iniziative che è riuscito a mettere in cantiere?
Simone, bisognerebbe chiederlo ai cittadini, non è semplice essere oggettivi. Inoltre non voglio cedere alla tentazione di stilare un elenco per fare propaganda. Non è la sede: annoierei te e i lettori. Ne scelgo solo una: sono particolarmente fiero della rilettura dell’ingresso al Vecchio Incasato. Fino a pochi anni fa per entrare nel nostro gioiello di Borgo dovevi attraversare un parcheggio in asfalto poco decorso; oggi in quel luogo si spalanca il Largo di Porta Maggiore. Dove c’era il catrame abbiamo creato una nuova pavimentazione in mattone e pietra di fiume e abbiamo riportato alla luce le fondamenta dell’antica Porta Maggiore che era stata sepolta dal tempo. La seconda tappa di questa nuova visione del nostro borgo è stata la riqualificazione del vecchio Ospedale, che oggi è sede di uffici comunali, di sale per le associazioni e di una sala proiezioni. A maggio, infine, abbiamo completato questo storico progetto con la nuova pavimentazione di via Palmaroli, inaugurata in piena pandemia. Oggi finalmente il nostro borgo ha un accesso degno della sua storia e della sua bellezza.
Lei pensa che le periferie e i parchi della città siano ben curati?
Tutto è perfettibile, certo: se uno si aspetta che su tutta la città, che si estende per quasi 18 kmq, debba esserci il prato all’inglese certamente siamo lontani da questo standard… però facciamo il possibile ogni giorno per fare in modo che i cittadini siano soddisfatti. Da quattro anni a questa parte, ad esempio, abbiamo potenziato le forze per le operazione di sfalcio d’erba, integrando il nostro personale con società e cooperative esterne e, devo essere sincero, le lamentele si sono ridotte. Per quanto riguarda i parchi gioco, poi, abbiamo messo in campo un gran lavoro e tante risorse: il progetto “Pinete rinnovate” è in corso da sei anni e ci ha consentito di riqualificare quasi tutte queste aree con l’installazione di nuovi giochi e nuovi arredi. Mancano ancora il Parco di via Copernico, quello di via Leonardo da Vinci e il Parco I maggio. Su questi interverremo prima della fine dell’anno, se tutto va bene: abbiamo già comprato i nuovi giochi e dobbiamo installarli. Poi ovviamente, si può sempre fare di più…
Visto il numero consistente di furti d’auto c’è un problema di criminalità a Grottammare secondo lei? La criminalità organizzata, dalle sue informazioni, è presente nel nostro territorio?
Un recente rapporto della Direzione Investigativa Antimafia specifica che le Marche attualmente non sono sede di consolidati sodalizi criminali. Ciò non significa che la nostra regione e il Piceno siano impermeabili alle infiltrazioni della criminalità organizzata, di stampo più ‘ndranghetistico che camorristico. Il problema più evidente è senza dubbio il “pendolarismo criminale”, il principale responsabile dei reati predatori a cui facevi riferimento, causato dalle scorrerie di soggetti collegati a sodalizi pugliesi.
Una riduzione dei furti d’auto nella nostra città è avvenuta grazie al grande lavoro delle forze dell’ordine, soprattutto dell’arma dei Carabinieri, che hanno potuto avvalersi del nuovo impianto di videosorveglianza, recentemente attivato dall’amministrazione. Visti i risultati, abbiamo deciso di potenziarlo nel prossimo anno, con il posizionamento di nuove telecamere.
Da anni, inoltre, il nostro comune collabora costantemente con l’associazione “Libera”, organizzando iniziative di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Una collaborazione che ci ha consentito di ottenere un grande risultato: poche settimane fa abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa che completa un percorso durato 5 anni e che prevede il recupero di un immobile confiscato alla criminalità presente in città. Grazie all’ERAP in questa villetta costruita con fondi provenienti da traffici illeciti saranno ricavati 4 appartamenti da destinare alle famiglie come case popolari. Un progetto di respiro regionale dal grande valore simbolico.
Lei prima era molto distante dal mondo social e a volte lo criticava. Ultimamente invece, visto anche le sue doti comunicative, ha visto che ha un grande riscontro tra le gli utenti. Cosa le ha fatto cambiare idea?
Non ho cambiato idea, purtroppo: il mondo social continua a spaventarmi, soprattutto per l’effetto che potrà avere nei modi di pensare e nelle abitudini delle nuove generazioni. Senza un intervento più incisivo di regolamentazione degli Stati si rischia che il mondo social diventi sempre di più un campo pericoloso in cui proliferano false identità, rancori, linguaggi violenti e soprattutto manipolazione dell’informazione e della verità. Come l’energia atomica l’efficacia dei social è enorme, ma potenzialmente distruttiva.
Durante la pandemia il compito dei Sindaci era principalmente quello di informare la cittadinanza. Non avrei potuto adempiere questo mio compito istituzionale, se non avessi trasmesso le informazioni anche attraverso questi nuovi strumenti. Ho cercato di farlo a modo mio, senza eccedere, evitando gli abusi del protagonismo. E l’ho fatto istituzionalmente, non da un profilo privato, ma dalla pagina ufficiale del comune che rappresento. Ho imparato molto: ho capito che la maggioranza delle persone usa bene e con responsabilità questi strumenti. Anche grazie a loro bisognerà battersi per evitare che una minoranza irresponsabile li corrompa.
Quando terminerà il mandato da Sindaco, dopo non aver rinnovato la tessera con Rifondazione Comunista durante la sua prima elezione da primo cittadino, pensa di continuare il suo impegno in politica attivamente iscrivendosi a qualche partito? Si sente ancora vicino agli ideali di Rifondazione Comunista?
Alla fine del mandato ho bisogno di riprendere fiato. I tempi mi hanno assegnato il compito di essere il sindaco dell’emergenze: ne ho affrontate tante, tutte faticosissime. Non parliamo poi dell’emergenza sanitaria ancora in corso: ad essa ho dovuto dedicare tutte le mie forze quest’anno e credo dovrò farlo anche gran parte del prossimo. Oggi non ho alcuna tessera in tasca. Non rifarò quella di Rifondazione comunista: come ha sostenuto Bertinotti qualche giorno fa, la sinistra storica deve cambiare, trovare un nuovo linguaggio per antiche battaglie. Il mio orizzonte ideale resta però sempre lo stesso: antifascismo, solidarietà, tolleranza, lotta alle disuguaglianze, lotta al capitalismo senza umanità e senza freni, principi che possono essere messi in pratica senza avere una tessera di partito. Poi si vedrà… Se comunque la mia analisi della politica nazionale ti può interessare, ad oggi credo che l’unica fortezza capace di fermare l’ascesa delle destre sovraniste sia il Partito Democratico. Ma deve essere più inclusivo, deve guardare fuori da se stesso. Mi auguro che alla sua sinistra si formi un nuovo soggetto politico capace di raccogliere le istanze di tante persone e di affrontare la sfida del Governo. Ovviamente non da solo. A questo nuovo soggetto il PD dovrebbe guardare con interesse e favorirne la nascita e la crescita.
Ogni sindaco negli ultimi decenni a Grottammare ha lasciato la sua impronta. Massimo Rossi in particolare con il rifacimento del lungomare nella zona nord e Luigi Merli con la terrazza sul Mare alla Foce del Tesino. Ci dicono che lei stia pensando alla rotonda sul mare. Ce ne può parlare?
Il progetto della Rotonda c’è già ed è ad un livello avanzato. Dobbiamo condividerlo però con gli enti che dovranno autorizzarlo. Ecco perché bisogna procedere con molta calma: è inutile mostrarlo ai cittadini prima di essere sicuri che tutte le carte siano in regola. La questione del finanziamento poi è un’altra cosa. In altri tempi sarebbe bastato fare un mutuo, oggi non abbiamo tutta questa capienza di bilancio. Se tutto va per il verso giusto, invece, un mutuo lo contrarremo per la riqualificazione del lungomare nord, l’ultimo tratto del nostro lungomare rimasto senza restyling. La Rotonda è una parte di questo progetto, ma non la finanzieremo con risorse dei cittadini, non sono i tempi per concedersi certe spese. Per questo abbiamo già parlato con qualche mecenate lungimirante… ma è ancora presto per dire di più.
Massimo e Luigi sono stati sindaci straordinari, maestri inarrivabili per me. In questi anni ho dato tutto me stesso, tutto il mio tempo per tentare di essere alla loro altezza. Passare alla storia non mi interessa, non ho ambizioni, non è per questo che mi sono impegnato in tanti anni. Continuerò a fare la mia parte. Se non riuscirò a lasciare un’impronta sulla piantina della città, spero almeno di lasciare un ricordo indelebile nel cuore dei cittadini. Sarebbe la mia soddisfazione più grande.
Commenti
Nessun utente ha ancora commentato l'articolo.